Direttamente dal CORRIERE DELLA SERA:
La vittima, un noto dj romano, e' stata raggiunta da un colpo di pistola
Tifoso ucciso da un agente dopo una
rissa all'autogrill. Amato: tragico errore
Tutto è avvenuto nell'area di servizio di Badia al Pino, sull'A-1, vicino Arezzo. A sparare un poliziotto.
AREZZO - La tragedia avviene lontano dagli stadi. Ma la morte di Gabriele Sandri, a causa di un colpo di pistola sparato da un agente dopo una rissa tra tifosi in un'area di servizio lungo l'A1, nel territorio di Arezzo, diventa la miccia che scatena la guerriglia ultrà in tutta italia. Gabriele Sandri è stato colpito da un proiettile sparato da un agente della Polizia stradale. La ricostruzione del tragico momento, a lungo confusa e difficile interpretare nella giornata di domenica, vede da una parte momenti di tensione tra alcuni tifosi laziali, dei quali faceva parte Gabriele, e alcuni fan juventini che erano a bordo di due auto . Entrambi i gruppi di tifosi, non numerosi, stavano andando a seguire le partite delle proprie squadre. Qualche insulto, spintoni, una lite e un inizio di rissa ha portato all'intervento della pattuglia della Polizia Stradale. Gli agenti, però, erano sull'altra parte del'area di sosta, quella in direzione Sud: uno di loro ha sparato un colpo in aria. Poi il secondo colpo, quello che ha raggiunto Gabriele Sandri a al collo mentre l'auto sulla quale si trovava con gli amici stava già ripartendo. L'agente che ha sparato ricostruisce così il tragico episodio: «Stavo correndo, il colpo è partito: non ho mirato...». Oggi viene effettuata l'autopsia del ragazzo. Il ministro dell'Interno Amato è intervenuto nella giornata di domenica parlando di «tragico errore», sostenendo la tesi del questore di Arezzo. Il tam tam dei tifosi di tutti i gruppi ultrà è partito attraverso sms, telefonate e messaggi di raggio private nel primo pomeriggio di domenica. Porterà a una giornata di guerriglia in molti stadi e in molte città italiane. Gabriele Sandri era un noto dj della capitale e pare fosse anche amico di alcuni giocatori biancocelesti. Si stava recando a Milano insieme a tre amici per assistere alla partita della Lazio con l'Inter. Il giovane, oltre a fare il dj, aveva un negozio di abbigliamento a Roma.
INTERROGATO L'AGENTE CHE HA SPARATO - Nel pomeriggio di domenica si è svolto in Procura ad Arezzo l'interrogatorio dell'agente della Polizia stradale che ha sparato al tifoso. Poco dopo la conferenza stampa del Questore di Arezzo: «E' stato un tragico errore», ha detto Vincenzo Giacobbe.. «Il nostro agente era intervenuto per evitare che i tafferugli tra due esigui gruppi di persone, che non erano stati individuati come tifosi, degenerassero con gravi conseguenze per entrambi. Esprimo profondo dolore e sincere condoglianze alla famiglia della vittima».
AMATO: «LE RESPONSABILITA' SARANNO ACCERTATE» - «Le responsabilità saranno accertate senza reticenze» ha detto a caldo il ministro dell'Interno Giuliano Amato. «Si sta ancora verificando l'esatta dinamica dei fatti, ma sembrerebbe trattarsi del tragico errore di un agente che era comunque intervenuto per evitare che una rissa tra tifosi potesse degenerare. Ancora una volta, però - ha proseguito il ministro - un giovane è morto in circostanze legate alla violenza che ruota intorno al calcio». Una violenza, conclude il ministro «che costringe tutti i fine settimana migliaia di uomini e donne delle forze dell'ordine a presidiare autostrade e città per evitare il peggio».
L'AVVOCATO: «E' OMICIDIO VOLONTARIO» - Intanto nell'area di servizio nel pomeriggio erano arrivati il fratello di Gabriele, Cristiano, e il suo avvocato, oltre ad alcuni amici della vittima. Il dolore e la rabbia si sono mescolati alle lacrime per l'incomprensibile tragedia. «Erano in auto e stavano uscendo dall'area di servizio - racconta uno degli amici riferendo il racconto di chi era in con Gabriele - quando hanno sentito un rumore. Hanno pensato a una sassata, poi hanno visto Gabriele che stava male, perdeva sangue. Non comprendendo subito la gravità di quanto accaduto, e anche per lo choc, hanno continuato, per fermarsi al casello di Arezzo. Lì li ha fermati poi la polizia». Cristiano Sandri è disperato: «Me lo hanno ammazzato con una pistola. Ora le istituzioni facciano la loro parte, con tutti i decreti di urgenza che hanno fatto me lo hanno ammazzato». L'avvocato Luigi Conti sfida i giornalisti: «È stato un omicidio volontario, voglio vedere se avete il coraggio di mettervi contro la polizia». Il padre di Gabriele abbraccia a lungo il figlio Cristiano, piange e urla, accasciandosi a terra.
PARTITE RINVIATE - Mentre dopo la tragedia si svolgeva il percorso del dolore e delle polemiche, sui campi andava in scena la risposta violenta degli ultrà. Scontri tra tifosi e forze dell'ordine a Bergamo che hanno portato prima alla sospensione e poi al rinvio della partita. A Milano la sfida Inter-Lazio era stata subito rinviata, ma la decisione della Federcalcio era quella di giocare sugli altri campi. Gli ultrà interisti con alcuni laziali si sono organizzati davanti a San Siro per poi marciare verso il centro di Milano. Momenti di tensione al commissariato di via Novara e poi davanti alla sede Rai di Corso Sempione. Le altre partite sono cominciate con 10 minuti di ritardo e il lutto al braccio dei giocatori, ma non tutto è andato liscio. Dopo 8 minuti è stata sospesa Atalanta-Milan, poi definitivamente rinviata. Soltanto un prologo degli incidenti che si sarebbero poi verificati in varie città e in particolare a Roma che hanno portato al rinvio anche del posticipo Roma-Cagliari. Una decisione obbligata e saggia: nella notte, infatti, Roma è stata teatro di veri e propri assalti di teppisti a commissariati e di devastazazioni nella zona dell'Olimpico e di ponte Milvio.
Un saluto ad un ragazzo, Gabriele, che non c'è più.
Addio Gabbo!
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1 comment:
non ci sono parole...
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